La sostenibilità è un argomento molto dibattuto. Se ne sente parlare spesso, e lo sarà sempre di più.
Sorge quindi la necessità di fare chiarezza. Cosa deve fare un’azienda per potersi veramente definire sostenibile, senza cadere nella trappola del greenwashing?
Affermare che la sostenibilità sia un fattore sempre più strategico significa che l’equilibrio tra le tre direttrici “profitto”, “persone”, pianeta” (strategia delle 3P) deve guidare il modello di business dell’impresa.
Nel suo operare, ogni società deve essere in grado di generare valore, rispettando l’ambiente e garantendo lo sviluppo della collettività. Deve cioè affrontare un percorso di sviluppo sostenibile, ovvero una crescita che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.
L’efficienza nell’uso delle risorse, a tutti i livelli è una precisa strategia aziendale, che arriva a creare nuovi modelli di business. L’obiettivo è generare profitto, svolgere le attività considerate importanti per gli stakeholder e, allo stesso tempo, curare il benessere dei collaboratori, attivando azioni positive per la collettività e il territorio. Tutto questo assume valenza se la comunicazione è trasparente e universalmente riconosciuta. Da qui la necessità di monitorare e rendicontare le performance aziendali proprio con questo nuovo approccio. In particolare si fa riferimento ai bilanci di sostenibilità e ai report integrati. E la novità è che ad essere chiamate in causa non sono più solo le aziende di grandi dimensioni.
Si parla della recente pubblicazione di una proposta di direttiva europea che porterà a un aggiornamento sulla regolamentazione in materia di rendicondazione. L’obbligo di rilevare e comunicare le informazioni sulla sostenibilità sarà esteso anche alle società con meno di 500 dipendenti. Un dovere che può mutarsi in opportunità.
La scelta di adottare lo schema di gestione volontario UNI EN ISO 14001:2015, riconosciuto come standard internazionale per la certificazione, dà la possibilità alle aziende pubbliche e private di intraprendere una gestione ambientale attiva, grazie ad una continua ricerca della compatibilità tra organizzazione e ambiente.
Infatti, attraverso una corretta gestione delle problematiche ambientali, come ad esempio le emissioni in atmosfera, il contenimento dei consumi, il consumo di acqua, le misure in materia di rifiuti, è in grado di migliorare l’immagine aziendale e stimolarne la sua competitività.
L’adozione di un Sistema di Gestione Ambientale può aiutare l’azienda a diminuire una serie di costi, come quelli derivanti dall’acquisto di materie prime, dal consumo di acqua ed energia, dalla gestione dei rifiuti e dalle relative polizze fideiussorie (ad esempio per il trasporto dei rifiuti pericolosi).
Inoltre, è uno strumento che le organizzazioni possono utilizzare per distinguersi dalla concorrenza e può rappresentare un vantaggio e un valore aggiunto poiché le aiuta ad essere efficienti e a migliorare le proprie prestazioni.