Al momento stai visualizzando Nuovi incentivi nei contratti pubblici per la parità di genere

Nuovi incentivi nei contratti pubblici per la parità di genere

La certificazione per la Parità di Genere continua ad acquisire maggiore rilevanza. L’art. 34 d.l. 36/2022 rappresenta un nuovo tassello per incentivare alla certificazione delle imprese in quest’ambito.

In particolare, la novità portata dalla norma riguarda il perseguimento delle finalità relative alla parità di genere ma con un focus specifico al settore dei contratti pubblici. Le imprese che colgono l’opportunità, decidendo di partecipare alle relative procedure di affidamento, se in possesso della certificazione per la parità di genere, possono avere accesso ad alcuni benefici:

  • riduzione dell’importo della garanzia provvisoria per la partecipazione alle procedure pubbliche di affidamento di servizi e forniture
  • maggior punteggio di valutazione dell’offerta

Il primo incentivo riguarda le modifiche apportate al Codice dei Contratti Pubblici (d.lgs. 50/2026) dall’art. 34 del decreto legge 30 aprile 2022 n. 36. La procedura di partecipazione, di norma, prevede l’inserimento di una garanzia provvisoria: la certificazione della parità di genere è stata inserita tra le certificazioni che, ai sensi dell’art. 93 del d.lgs. 50/2016, consentono di fruire di un immediato beneficio: la riduzione del 30% dell’importo di tale garanzia.

Il secondo incentivo riguarda un criterio premiale dell’offerta, volto alla valorizzazione dell’adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere (comprovata dal possesso della relativa certificazione), e riconosciuto dalle Amministrazioni aggiudicatrici attraverso specifica indicazione.

Quest’ultimo era già previsto dalla legge 162/2021 (che regola l’istituto demandando ad appositi decreti attuativi il compito di stabilire, tra l’altro, i parametri minimi per il conseguimento della certificazione), tuttavia l’art. 34 del decreto legge 30 aprile 2022 n. 36 ne ha ampliati l’ambito di applicazione e i vantaggi correlati.

Difatti il criterio premiale è valido per tutte le procedure, non solo quelle per servizi e forniture. Inoltre, sono venute meno sia la limitazione alle (sole) aziende private, sia il riferimento temporale del possesso della certificazione (non più riferito al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento).

Criterio premiale: Linee Guida

Con lo scopo di definire i criteri premiali dell’offerta, volti alla promozione della parità di genere nelle organizzazioni, l’art. 47 del DL 31 maggio 2021 n. 77, è stato convertito con legge 29 luglio 2021n. 108.

Quest’ultimo definisce apposite Linee Guida che le stazioni appaltanti devono inserire nell’offerta, esplicando così le diverse modalità e criteri applicativi per l’ottenimento degli incentivi.

Approvate con DM 7 dicembre 2021, le Linee Guida individuano diverse tipologie di criteri premiali che possono essere utilizzati dalle Amministrazioni. Si fa riferimento all’adozione di strumenti che possano migliorare la conciliazione delle esigenze di vita e lavoro per i dipendenti, la possibilità di supportare i dipendenti con figli attraverso l’implementazione di modalità innovative di organizzazione del lavoro.

Tali misure possono riguardare ad esempio la presenza di asili nido aziendali, una maggiore flessibilità oraria, smartworking e congedi parentali. Viene previsto inoltre il supporto delle tematiche riguardanti la parità di genere attraverso l’adesione a network territoriali per la parità e l’implementazione di una figura aziendale per le politiche antidiscriminatorie. Ulteriori misure possono riguardare i benefit assistenziali rivolti non solo all’infanzia, ma anche alla cura di anziani/disabili non autosufficienti e loro familiari.

La UNI/PdR 125:2022 definisce, invece, le Linee Guida a cui gli organismi di certificazione potranno conformarsi per valutare il sistema di gestione adottato dalla singola azienda, al fine di garantire la parità di genere.

Certificazione per la Parità di Genere e PNRR

La nuova formula di incentivi alla Parità di Genere rappresentano un continuum delle azioni precedentemente introdotte nel panorama normativo, che sono ora state ampliate dalla nuova normativa. Gli interventi riguardano soprattutto la disciplina in materia di investimenti pubblici finanziati, in tutto o in parte, con le risorse del PNRR e PNC.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha, tra le sue priorità strategiche, il contrasto alle disuguaglianze di genere. Un obiettivo su cui dovrebbero impattare diverse misure appartenenti a tutte le sei missioni.

Il PNRR, nello specifico, prevede all’interno della missione 5 la definizione di un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere che guidi e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gender gap in alcune dimensioni che incidono sulla qualità del lavoro.

Il fine dell’investimento è la creazione di un sistema di monitoraggio dello stato e delle condizioni di lavoro di uomini e donne all’interno dei luoghi di lavoro, con l’obiettivo di coinvolgere imprese di tutte le dimensioni, incentivando particolarmente la certificazione per imprese di medie, piccole e micro-dimensioni.

In termini temporali, il piano prevede entro dicembre 2022 l’effettiva entrata in vigore del sistema di Certificazione per la parità di genere e dei relativi meccanismi di incentivo per le imprese (opportunità di crescita per le donne, parità di retribuzione, politiche di gestione per la diversità di genere, protezione della maternità) ed entro dicembre 2026 di aver raggiunto almeno quota 800 piccole e medie imprese certificate e 1.000 aziende coinvolte nelle agevolazioni.