La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 33595 del 10 settembre scorso, è tornata ad esprimersi sui concetti di interesse o vantaggio nell’ambito dei reati colposi in violazione della normativa antinfortunistica. Con questa pronuncia i giudici hanno stabilito che risparmiare in materia di sicurezza velocizzando gli interventi, poichè determina un risparmio di costi (vantaggio per l’ azienda), può far scattare le responsabilità previste dal Dlgs 231/2001.
In particolare, è stato affermato che il requisito dell’interesse per l’ente sussiste qualora la mancata adozione delle cautele antinfortunistiche risulti essere l’esito di una scelta orientata a risparmiare sui costi d’impresa (Cassazione, sentenza 21522/2021). Pur non volendo il verificarsi dell’infortunio del lavoratore, l’autore del reato è comunque responsabile qualora abbia consapevolmente violato la normativa antinfortunistica.
Il vantaggio è stato inoltre riconosciuto nel caso in cui l’autore del reato, anche se non voleva che si verificasse l’evento, abbia violato le norme prevenzionali realizzando una politica d’impresa non attenta alla materia della sicurezza sul lavoro, al fine di ottenere un risparmio della spesa.
Il caso in oggetto mostra la necessità, da parte delle aziende, di adottare misure che salvaguardino la sicurezza sul lavoro: una di queste misure è rappresentata dalla nuova normativa ISO 45001, che certifica i sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Attualmente, le imprese guardano alla sicurezza come un costo, non come un elemento di protezione delle proprie attività e dei dipendenti. In realtà, i vantaggi della certificazione ISO 45001 sono evidenti.
Secondo l’INAIL, le aziende certificate registrano:
- la riduzione degli infortuni sul luogo di lavoro;
- il passaggio a un livello di sicurezza maggiore;
- infortuni meno gravi rispetto a quelli che avvengono nelle imprese non certificate;
- la riduzione dei costi dei premi assicurativi;
- il miglioramento dell’efficienza dei processi aziendali;
- la creazione di una cultura della prevenzione, della salute e della sicurezza che incoraggi i lavoratori a svolgere un ruolo attivo;
- un miglioramento del morale dei lavoratori;
- il maggiore impegno dei vertici aziendali a migliorare le performance di salute e sicurezza sul lavoro;
- la capacità di soddisfare gli obblighi legali e normativi dell’organizzazione e un miglioramento dell’immagine e della reputazione delle imprese.
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Fonte:Ilsole24ore n.321